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$680K Recuperati da un Exploit Crypto: Il DOJ Restituisce Fondi alla Vittima

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Recupero Fondi Legati a Criptovalute

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha recuperato 680.000 dollari legati a un exploit nel settore delle criptovalute ed è in procinto di restituire i fondi rubati a causa di una vulnerabilità nel contratto intelligente di Safemoon.

Annuncio del Sequestro

Il 12 giugno, il Dipartimento di Giustizia (DOJ) ha annunciato di aver sequestrato e di essere pronto a restituire oltre 680.000 dollari in criptovaluta indebitamente appropriati a una società di criptovalute e blockchain colpita da un attacco che ha coinvolto la manipolazione dei contratti intelligenti.

Dettagli sull’Attacco

Il caso si concentra su una vulnerabilità nel meccanismo del pool di liquidità di Safemoon, sfruttata a marzo 2023 nel tentativo di gonfiare artificialmente i prezzi dei token. Gli Stati Uniti hanno avviato una confisca patrimoniale civile a seguito dell’assenza di accuse penali, recuperando così una parte significativa dei fondi deviati.

“Gli Stati Uniti hanno recuperato e chiarito il titolo su oltre 680.000 dollari in criptovalute rubate attraverso la confisca patrimoniale civile e sono in procinto di restituire questi fondi alla vittima.” – Dipartimento di Giustizia

Meccanismo dell’Attacco

Il tentativo di furto si basava su un difetto di programmazione nel contratto intelligente di Safemoon che consentiva la combustione dei token, un’operazione che ha distorto il valore di mercato. Un bot di trading separato ha scovato questa operazione e ha reindirizzato il profitto al proprio operatore, il quale ha contattato Safemoon, negoziando per mantenere il 20% dei fondi.

Intervento dell’FBI

L’FBI è intervenuta successivamente. Il DOJ ha specificato:

“Il 15 maggio 2023, l’FBI ha sequestrato 680.467,92 dollari e 480.996 BNB da conti su OKX, una piattaforma di scambio di criptovalute, rappresentando circa metà del 20% estorto a Safemoon.”

Il DOJ ha chiarito:

“Safemoon ha successivamente presentato istanza di fallimento, ma i fondi vengono ora restituiti al curatore fallimentare di Safemoon.”

Esito del Procedimento

Né l’attaccante iniziale né l’operatore del bot sono stati rintracciati o accusati, il che ha portato all’uso di procedimenti civili per il recupero degli asset. Il processo di confisca ha consentito a tutte le parti interessate di contestare il reclamo davanti a un giudice federale.

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