La situazione legale di Virgil Griffith
Virgil Griffith ha concluso la sua pena per aver violato le sanzioni statunitensi presentando conoscenze sulla blockchain in Corea del Nord. È stato rilasciato dalla custodia penitenziaria il 9 aprile, ma rimarrà in una casa di transizione per alcune settimane mentre si prepara a completare il suo processo di libertà vigilata, come confermato dal suo collega sviluppatore di criptovalute Brantly Millegan.
Le difficoltà legali di Griffith sono iniziate nel 2019, quando è stato arrestato per aver tenuto una conferenza in Corea del Nord sulla tecnologia blockchain. Il governo statunitense lo ha accusato di violazione dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), malgrado il contenuto presentato fosse considerato di pubblico dominio.
Griffith ha dichiarato che condividere informazioni pubblicamente accessibili non dovrebbe essere considerato un atto criminale.
Alla fine, nel settembre 2021, ha accettato un patteggiamento, ammettendo la colpevolezza in cambio di una pena ridotta.
Inchiesta su Javier Milei
Nel frattempo, il presidente argentino Javier Milei è oggetto di un’inchiesta congressuale per il suo presunto coinvolgimento nello scandalo della criptovaluta LIBRA. La mozione per avviare l’inchiesta è stata approvata con 128 voti favorevoli, 93 contrari e 7 astensioni. Questa controversia è emersa dopo che Milei ha utilizzato il suo vasto seguito sui social media per promuovere il token LIBRA, che ha visto un rapido aumento di valore.
Critici come Jonatan Baldiviezo e altri esperti hanno accusato il presidente di frode, sostenendo che il suo sostegno pubblico abbia conferito legittimità a una cripto che ora viene considerata una truffa ‘rug-pull’.
L’ONG Observatorio del Derecho a la Ciudad ha avallato queste accuse, affermando che Milei ha sostenuto una criptovaluta fraudolenta che ha causato perdite per oltre 40.000 investitori.
Nonostante le evidenze, Milei ha negato di aver promosso il token, affermando che ha solo “diffuso la notizia”. Tuttavia, messaggi trapelati indicano un possibile coinvolgimento della sorella di Milei.
Problemi legali per il CEO di SafeMoon
Braden Karony, CEO di SafeMoon, sta cercando di far archiviare le accuse contro di lui, facendo riferimento a una recente direttiva del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Il memo emesso dal vice procuratore generale ha sciolto l’unità crypto del DOJ e ha invitato a non perseguire accuse che potrebbero essere considerate inappropriate.
Karony e i co-fondatori del progetto sono stati accusati di aver malversato quasi 200 milioni di dollari di fondi degli investitori, portando SafeMoon a dichiarare bancarotta nel dicembre 2023 dopo cause congiunte del DOJ e della SEC. Inoltre, nel febbraio 2024, Thomas Smith ha cambiato la sua dichiarazione in colpevole, ammettendo continuamente di aver partecipato al piano fraudolento.
Il DOJ ha chiesto di mantenere una certa distanza dalle azioni di enforcement riguardanti criptovalute, esprimendo la volontà di non perseguire casi basati su leggi sui titoli.
I recenti sviluppi della difesa di Karony non sono stati i suoi unici tentativi di evitare condanne; similmente, eventi di attacchi informatici hanno ulteriormente complicato la situazione di SafeMoon.