CleanSpark e la Transizione verso l’Intelligenza Artificiale
CleanSpark sta canalizzando i proventi delle sue operazioni di mining di Bitcoin direttamente nella sua nuova divisione di intelligenza artificiale (AI). L’azienda ha utilizzato il capitale proveniente da oltre 64 milioni di dollari in vendite recenti per garantire potenza e terreni critici per i data center. Il 4 novembre, CleanSpark ha annunciato i risultati operativi di ottobre, rivelando un nuovo piano in cui il suo braccio di mining di criptovalute sta ora finanziando direttamente un futuro aziendale.
Risultati Operativi e Investimenti
L’azienda ha confermato di aver venduto 589 Bitcoin il mese scorso, generando oltre 64 milioni di dollari in proventi. Questo capitale è stato immediatamente impiegato per garantire 271 acri di terreno e 285 megawatt di potenza vicino a Houston, Texas, per un data center dedicato all’AI.
“Questi traguardi dimostrano che non stiamo solo parlando di crescita: la stiamo realizzando. Mentre il Bitcoin rimane una parte integrante del nostro business, siamo altrettanto concentrati sullo sviluppo di data center su larga scala che alimenteranno la prossima generazione di innovazione nel mondo digitale,” ha dichiarato il CEO di CleanSpark, Matt Schultz.
Produzione e Efficienza
La transizione verso l’AI di CleanSpark è guidata dal veterano del settore Jeffrey Thomas, in collaborazione con una partnership infrastrutturale chiave con la società di raffreddamento a immersione Submer, come riportato nel comunicato stampa. A ottobre, CleanSpark ha prodotto 612 Bitcoin, portando il totale per l’anno solare a 6.537 monete. Questa produzione costante è supportata da una flotta di oltre 240.000 miner, raggiungendo un hashrate operativo di picco di 50 exahash al secondo. L’efficienza dell’azienda rimane un vantaggio chiave, con le sue macchine più performanti che operano a 16,07 joule per terahash.
Partecipazioni e Strategia di Vendita
Nonostante la vendita di 589 Bitcoin il mese scorso, le partecipazioni totali di CleanSpark rimangono comunque sostanziali, a 13.033 Bitcoin. Le vendite, eseguite a un prezzo medio di 110.057 dollari per BTC, hanno fornito il capitale non diluitivo che il CFO Gary Vecchiarelli ha sottolineato essere fondamentale per finanziare nuove iniziative senza indebolire l’equità degli azionisti.
Competizione nel Settore
È importante notare che CleanSpark non è affatto sola in questo sforzo. IREN, il miner australiano precedentemente noto come Iris Energy, ha innescato una rivalutazione del settore quest’anno dopo essersi riposizionato come un’azienda di infrastrutture focalizzata sull’AI. Il suo accordo da 9,7 miliardi di dollari con Microsoft per la capacità dei data center, abbinato a un contratto di approvvigionamento di GPU da 5,8 miliardi di dollari con Dell, ha consolidato la transizione dell’azienda e ha fatto schizzare le sue azioni di oltre 580% dall’inizio dell’anno. I concorrenti, tra cui Riot Platforms, Cipher Mining e TeraWulf, si sono anche espansi nel calcolo ad alte prestazioni, spingendo collettivamente i miner di Bitcoin in un nuovo ruolo di alimentazione dell’ecosistema AI americano.