Legislatori Britannici e Stablecoin
Un gruppo di legislatori britannici ha esortato la Bank of England a riconsiderare le proposte che limiterebbero le partecipazioni in stablecoin per cittadini e imprese, imponendo requisiti di riserva rigorosi sugli emittenti.
Proposte Attuali
Sotto queste proposte, attualmente in fase di consultazione, le partecipazioni in stablecoin sarebbero limitate a 26.350 dollari (£20.000) per i privati e a 12,7 milioni di dollari (£10 milioni) per le imprese, con alcune possibili esenzioni per le aziende più grandi. Inoltre, gli emittenti di stablecoin sarebbero autorizzati a detenere solo fino al 60% dei loro attivi di supporto in debito governativo a breve termine del Regno Unito. Il restante 40% dovrebbe essere mantenuto in conti della Bank of England non remunerati, che non producono interessi.
La banca centrale ha dichiarato che tali misure sono destinate a garantire “l’accesso continuo al credito mentre il sistema finanziario si adatta gradualmente a nuove forme di denaro digitale”, aggiungendo che le regole potrebbero essere modificate o rimosse in futuro.
Preoccupazioni dei Legislatori
In una lettera indirizzata a Rachel Reeves, cancelliere dello scacchiere del Regno Unito, vista per la prima volta da Bloomberg, i firmatari hanno avvertito: “Siamo profondamente preoccupati che il Regno Unito stia scivolando verso un approccio frammentato e restrittivo che frenerà l’innovazione, limiterà l’adozione e spingerà l’attività all’estero.”
“Per rimanere competitivi a livello globale, il Regno Unito deve garantire che il suo quadro normativo sulle stablecoin sia allineato con i modelli internazionali di riferimento,” ha aggiunto la lettera. I firmatari includevano Peter Cruddas, CEO della piattaforma di trading CMC Markets, insieme a Emma Pidding, David Goddard, Kulveer Singh Ranger e il ministro ombra per l’AI Jonathan Berry, tutti membri della Camera dei Lord del Regno Unito. Anche diversi deputati in carica hanno firmato la lettera, incluso l’ex segretario alla difesa Gavin Williamson.
Rischi e Raccomandazioni
Kulveer Singh Ranger ha dichiarato a Bloomberg in una dichiarazione separata che i limiti proposti sulle partecipazioni in stablecoin “rischiano di mettere il Regno Unito in una posizione svantaggiata, mentre nessun’altra giurisdizione importante sta adottando questo approccio.”
Le raccomandazioni della Bank of England si applicano solo a ciò che chiama “stablecoin sistemiche”—token digitali emessi privatamente e sostenuti in sterline, utilizzabili per pagamenti quotidiani, come l’acquisto di beni online. Queste regole non si applicheranno alle stablecoin attualmente disponibili, come l’USDT di Tether, che sono regolamentate dalla Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito.
Opinioni del Settore
Un portavoce dell’associazione di categoria CryptoUK ha dichiarato a Decrypt che “accoglie con favore gli sforzi per regolare le stablecoin,” ma ha messo in guardia contro l’imposizione di limiti sulle partecipazioni. Hanno sostenuto che “tali restrizioni rischiano di minare l’ambizione del Regno Unito di guidare nella finanza digitale, mentre promuovono l’innovazione e attraggono capitali.”
Il gruppo industriale, che include scambi come OKX e Gemini, ha esortato i responsabili politici a optare invece per un “approccio proporzionato e allineato a livello internazionale,” affermando che questo favorirebbe l’innovazione, proteggerebbe i consumatori e aiuterebbe il Regno Unito a rimanere competitivo nel mondo degli asset digitali.
Considerazioni Finali
In un documento di politica pubblicato a novembre, gli economisti della Bank of England hanno sostenuto che un rapido passaggio verso il denaro digitale potrebbe minacciare la liquidità del settore bancario britannico, particolarmente in scenari di alta adozione. Il GENIUS Act, che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato in legge a luglio per regolare l’attività delle stablecoin, non contiene tali limiti sulle partecipazioni in stablecoin degli individui, sebbene imponga restrizioni sulle riserve degli emittenti di stablecoin.