Dominanza dei Minatori Statunitensi nell’Hashrate di Bitcoin
La quota dell’hashrate totale della rete Bitcoin attribuita ai minatori statunitensi quotati in borsa è aumentata a quasi il 34%, secondo i dati recenti condivisi dagli analisti della grande banca JPMorgan. È notevole che la loro dominanza nell’hashrate sia più che raddoppiata da gennaio 2022, quando si attestava intorno al 15%.
Crescita Irregolare e Traguardi Raggiunti
Tuttavia, questa crescita è stata piuttosto irregolare, con la loro quota dell’hashrate globale che ha continuato a oscillare tra il 20% e il 23%. Hanno finalmente raggiunto la soglia del 30% entro novembre, e questa crescita è proseguita costantemente per tutto il 2025.
“L’accesso ai mercati di capitali statunitensi è un differenziatore significativo per i minatori,” ha dichiarato Matthew Sigel, responsabile degli asset digitali di VanEck, commentando il traguardo più recente.
Performance dei Minatori Quotati in Borsa
Il mese scorso, gli analisti di JPMorgan hanno rivelato che i minatori quotati in borsa sono riusciti a registrare uno dei loro migliori trimestri fino ad oggi, con circa 2 miliardi di dollari di profitti lordi. MARA Holdings (ex Marathon Digital) rimane il principale minatore di Bitcoin negli Stati Uniti. Solo il mese scorso, l’azienda ha prodotto 950 BTC, e le sue partecipazioni totali sono ora vicine a superare la soglia dei 50.000 BTC.
Situazione Globale dell’Hashrate
Secondo l’Hashrate Index, gli Stati Uniti attualmente rappresentano il 36% dell’hashrate globale, una stima basata sui dati dei pool di mining e sui flussi di trading degli ASIC. La Cina, che in passato godeva di una dominanza assoluta nel settore del mining di Bitcoin con quasi il 75% dell’hashrate globale grazie al carbone e all’energia idroelettrica a basso costo, ha perso la sua leadership dopo che il governo ha avviato un divieto totale sul mining nel 2021.
Nonostante il divieto, la Cina rappresenta ancora il 17% dell’hashrate globale, posizionandosi al terzo posto.