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Il Traguardo Quantistico di Google Minaccia Bitcoin: Le Riflessioni di NYDIG

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Google e il Calcolo Quantistico

Il colosso tecnologico Google ha raggiunto un sorprendente traguardo nel calcolo quantistico, riducendo di venti volte le risorse di calcolo necessarie per violare gli algoritmi crittografici più diffusi, come il Rivest-Shamir-Adleman (RSA). In un articolo pubblicato venerdì, la società di innovazione nel settore Bitcoin, New York Digital Investment Group (NYDIG), ha analizzato le implicazioni di questo recente progresso nel calcolo quantistico di Google, che ora potrebbe rompere la crittografia RSA utilizzando solo un milione di qubit (quantum bits), rispetto ai 20 milioni richiesti solo pochi anni fa. Sebbene al momento lo sviluppo non rappresenti una minaccia diretta per Bitcoin, NYDIG avverte che è solamente una questione di tempo prima che la sicurezza della criptovaluta diventi vulnerabile agli attacchi da parte di computer quantistici.

La Crittografia RSA e i Suoi Rischi

RSA è uno degli algoritmi di crittografia più utilizzati nelle comunicazioni moderne. Viene impiegato in vari ambiti, dai browser web alle reti private virtuali (VPN), dalle email ad altre applicazioni. La sua sicurezza si basa sulla difficoltà di fattorizzare numeri molto grandi. Tuttavia, nel 1994 un matematico di nome Peter Shor ha messo a punto un algoritmo teorico capace di rompere la crittografia RSA utilizzando un computer quantistico sufficientemente potente. Nel 2019, Google ha calcolato che per eseguire un attacco di questo tipo sarebbero stati necessari 20 milioni di qubit. Soltanto il mese scorso, il gigante tecnologico ha annunciato che, grazie ai recenti progressi, la potenza di calcolo necessaria era scesa a un milione di qubit, benché attualmente nessun computer quantistico del genere esista; i dispositivi attuali possiedono infatti da 100 a 1.000 qubit.

Bitcoin e il Futuro della Sicurezza

Per quanto riguarda Bitcoin, è importante notare che la criptovaluta non utilizza nemmeno RSA. Tuttavia, questo non implica che non possa essere a rischio in futuro. “Bitcoin utilizza l’Elliptic Curve Digital Signature Algorithm (ECDSA) o Schnorr per le firme digitali”, spiega l’articolo di NYDIG. Le firme Schnorr sono considerate un’alternativa più semplice ed efficiente rispetto all’ECDSA. “Tuttavia, sia l’ECDSA che le firme Schnorr potrebbero risultare vulnerabili ai computer quantistici in un futuro”, aggiunge il documento.

L’Importanza della Crittografia Post-Quantistica

La buona notizia è che i lavori sulla crittografia post-quantistica (PQC) sono già in fase avanzata, e sono già state sviluppate diverse firme digitali PQC. Mentre molti nella comunità Bitcoin discutono se i computer quantistici rappresentino una minaccia immediata per la sicurezza della criptovaluta, c’è un consenso sull’inevitabilità della necessità di sostituire gli attuali schemi di firma di Bitcoin. Tuttavia, questo aggiornamento comporterà costi. “Dal punto di vista pratico, questi algoritmi producono chiavi e firme di dimensioni maggiori e richiedono più tempo per la firma e la verifica”, spiega NYDIG. “Ciò avrà un impatto sulle prestazioni di Bitcoin, sull’efficienza dello spazio nei blocchi e, in ultima analisi, sul modo in cui gli utenti interagiscono con la rete.”