Kim Nam-guk e lo scandalo “Coin Gate”
Kim Nam-guk, il legislatore sudcoreano coinvolto nello scandalo “Coin Gate”, è pronto ad unirsi al governo del nuovo presidente sudcoreano Lee Jae-myung, che ha vinto le elezioni con un margine significativo all’inizio di questo mese. Da quel momento, Lee ha cominciato a formare il suo gabinetto, seguendo le promesse incluse nel suo programma a favore delle criptovalute e delle stablecoin.
Kim Nam-guk: un alleato chiave in attesa di un ruolo governativo
Secondo quanto riportato da TV Chosun, Kim, un alleato di lungo corso di Lee, è considerato il candidato ideale per il ruolo di Segretario Presidenziale per la Comunicazione Digitale. Tuttavia, prima di accettare questa posizione, dovrà superare un significativo ostacolo legale, poiché la controversia legata a “Coin Gate” continua a imperversare.
I pubblici ministeri inizialmente speravano di accusare Kim di insider trading, credendo che avesse venduto criptovalute mentre si trovava in un comitato dell’Assemblea Nazionale impegnato nella definizione delle politiche sulle criptovalute. Successivamente, l’accusa ha cambiato strategia, decidendo di accusarlo di “ostacolare funzionari nello svolgimento delle proprie funzioni”. I pubblici ministeri richiedono una pena detentiva di sei mesi nel caso di una condanna.
Le sfide legali continuano
I funzionari affermano che Kim avrebbe rilasciato “dichiarazioni false” riguardo alle sue criptovalute al Comitato Etico dell’Assemblea Nazionale nel momento in cui ha presentato i documenti di divulgazione obbligatori. A inizio febbraio di quest’anno, Kim è stato assolto da un tribunale di Seul. Il giudice Jeong Woo-yong del Tribunale Distrettuale ha stabilito che l’accusa non presentava prove sufficienti di comportamento criminoso da parte di Kim.
Tuttavia, il Servizio di Pubblica Accusa ritiene di avere un caso abbastanza solido per procedere con un nuovo processo. L’udienza è prevista per il mese prossimo presso la Sezione Appellativa del Tribunale Distrettuale Meridionale, con la prima udienza che si terrà il 17 luglio.
Kim di nuovo in tribunale a luglio
I pubblici ministeri continuano a sostenere che Kim non abbia correttamente dichiarato circa 9,9 miliardi di won (circa 7,3 milioni di dollari) in criptovalute nel periodo 2021-2022. Tuttavia, Kim e il suo team legale affermano che, sebbene le norme sulle dichiarazioni siano cambiate in gran parte a causa della controversia del Coin Gate, all’epoca non commise alcun reato.
Dopo la divulgazione dello scandalo, Kim ha temporaneamente lasciato il Partito Democratico, ma è poi tornato sotto la guida di Lee. Numerosi media, tra cui Hankook Ilbo, riportano che Kim fa parte di un gruppo centrale di sette membri alleati del Partito Democratico, che ha “supportato il Presidente dal 2017”, come scritto dal giornale. Questa associazione risale al primo tentativo di Lee di candidarsi alla presidenza sudcoreana.