Crypto Prices

La Banca d’Italia richiede regole più severe per gli stablecoin multi-emittenti

prima di 4 ore
2 minuti letti
1 visualizzazioni

Rischi degli Stablecoin Multi-Emittenti

Un alto funzionario della Banca d’Italia ha avvertito che gli stablecoin emessi da più entità in diversi paesi presentano rischi significativi per il sistema finanziario dell’Unione Europea, a meno che non siano rigorosamente limitati a giurisdizioni con standard normativi equivalenti. Parlando alla Conferenza sull’Economia dei Pagamenti a Roma giovedì, Chiara Scotti, vice direttrice della Banca d’Italia, ha affermato che gli stablecoin multi-emittenti — token digitali emessi in diversi paesi sotto un unico marchio — possono aumentare la liquidità, ma comportano anche “rischi legali, operativi, di liquidità e di stabilità finanziaria considerevoli” se almeno un emittente si trova al di fuori dell’UE.

“Sebbene questa architettura possa migliorare la liquidità e la scalabilità globali, presenta rischi legali, operativi, di liquidità e di stabilità finanziaria significativi a livello dell’UE, in particolare se almeno un emittente è situato al di fuori dell’Unione Europea,” ha dichiarato Scotti.

Raccomandazioni per la Regolamentazione

Scotti ha raccomandato che gli stablecoin multi-emittenti siano limitati a giurisdizioni con standard normativi equivalenti, che il rimborso debba essere garantito a valore nominale e che debbano essere applicati protocolli di crisi transgiurisdizionali. Nell’UE, gli stablecoin rientrano attualmente nel quadro del Regolamento sui Mercati in Crypto-Assets (MiCA), con gli emittenti che devono essere autorizzati nell’UE e i token classificati come token referenziati ad asset o token di moneta elettronica. Questo porta a regole rigorose su riserve, divulgazione e governance; gli stablecoin algoritmici sono di fatto vietati. Il commento di Scotti indica che teme che uno stablecoin multi-emittente possa minare l’efficacia di alcune di queste regole.

Cooperazione e Stabilità

Scotti ha sottolineato che la robustezza del modello di stablecoin multi-emittenti “dipende da una forte cooperazione transfrontaliera tra le autorità di vigilanza, inclusi meccanismi per monitorare e verificare costantemente l’adeguatezza delle riserve.” Ha riconosciuto che gli stablecoin sono “strumenti promettenti per ridurre i costi di transazione, migliorare l’efficienza e consentire disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7.” Ha sostenuto, tuttavia, che solo gli stablecoin ancorati a una singola valuta fiat sono adatti come strumenti di pagamento.

“Vale la pena notare che, mentre vari tipi di prodotti crypto vengono utilizzati come mezzo di pagamento, solo gli stablecoin ancorati a una singola valuta fiat sono adatti a questa funzione, anche perché offrono un alto livello di protezione per i clienti attraverso il diritto al rimborso al loro valore nominale.”

Posizione dell’Italia sugli Stablecoin

L’Italia adotta una posizione ferma sugli stablecoin. I regolatori italiani hanno espresso preoccupazioni per l’aumento degli stablecoin. Il regolatore dei mercati finanziari italiani, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, si è unito ai regolatori di Francia e Austria per chiedere che la supervisione normativa delle aziende crypto venga trasferita all’Autorità Europea degli Strumenti e dei Mercati di Parigi. Alla fine di maggio, Fabio Panetta, un ex funzionario della Banca Centrale Europea e Governatore della Banca d’Italia, ha suggerito che una valuta digitale della banca centrale basata sull’euro è lo strumento giusto per affrontare i rischi associati all’aumento dell’adozione delle criptovalute, piuttosto che regolamentare le criptovalute.

Questo è seguito a un rapporto della Banca d’Italia di fine aprile che ha evidenziato gli stablecoin e l’esposizione delle aziende non finanziarie alle crypto come preoccupazioni chiave. Il rapporto ha evidenziato i potenziali rischi se i token ancorati al dollaro dovessero diventare sistemici e che le interruzioni negli stablecoin o nei titoli di stato statunitensi potrebbero avere “ripercussioni su altre parti del sistema finanziario globale.” Anche ad aprile, il ministro dell’economia e delle finanze italiano, Giancarlo Giorgetti, ha avvertito che le politiche sugli stablecoin degli Stati Uniti potrebbero minacciare il dominio dell’euro.