Crypto Prices

La Svizzera avvia una consultazione sui stablecoin mentre gli esperti vedono potenziale per rafforzare il franco

prima di 17 ore
2 minuti letti
3 visualizzazioni

Consultazione Pubblica sui Stablecoin in Svizzera

La Svizzera ha avviato una consultazione pubblica sui stablecoin, presentando una proposta per introdurre un nuovo quadro normativo per gli emittenti, sotto la supervisione della FINMA. I regolatori svizzeri hanno pubblicato la proposta il 22 ottobre, cercando feedback dal pubblico e dall’industria su come strutturare un sistema regolamentato per gli strumenti di pagamento basati su stablecoin.

Proposta Normativa

Sebbene la Svizzera si sia mossa relativamente tardi rispetto ad altri centri finanziari come Singapore e Dubai, secondo un recente rapporto del Financial Times, gli esperti del settore ritengono che il paese possa trarre vantaggio dai stablecoin. Il suo approccio cauto consente di apprendere dagli errori altrui e di evitare passi falsi iniziali.

La proposta delinea piani per creare una nuova categoria di licenza per le istituzioni che emettono “token basati su blockchain a valore stabile”. Queste istituzioni saranno tenute a garantire completamente tali token con attivi liquidi di alta qualità, mantenere riserve segregate e divulgare informazioni chiave in un whitepaper approvato dalla FINMA e disponibile al pubblico.

Allo stesso tempo, la Svizzera tratterà i stablecoin emessi all’estero, scambiati nel paese, come attivi crittografici piuttosto che come strumenti di pagamento legali. Tuttavia, gli emittenti offshore non saranno obbligati a trasferirsi o a mantenere riserve duplicate in Svizzera, a condizione che non emettano token a livello nazionale.

Misure Aggiuntive e Impatti

Tra le altre misure, il disegno di legge richiede agli emittenti di notificare la FINMA almeno 60 giorni prima del lancio di uno stablecoin e garantisce che i detentori abbiano il diritto legale di riscattare i token al valore nominale entro un breve periodo.

“La Svizzera ha preso tempo per apprendere lezioni — dall’UE, dagli Stati Uniti e da altri”, ha dichiarato Dea Markova, direttore delle politiche di Fireblocks, aggiungendo che i stablecoin potrebbero rappresentare un “cambiamento radicale” per lo sviluppo dei mercati di attivi tokenizzati e obbligazionari del paese.

“Per avere quel mercato, hai bisogno di denaro tokenizzato — contante sulla blockchain — ed è di questo che tratta realmente questo quadro”, ha affermato Markova.

L’iniziativa sui stablecoin della Svizzera potrebbe anche rafforzare la fiducia nel suo sistema monetario, secondo Hany Rashwan, fondatore di 21Shares, che ha affermato che tali token potrebbero “supportare la forza del franco svizzero, la sua stabilità e sovranità”.

Prossimi Passi

La consultazione è aperta fino a febbraio 2026, dopo di che il governo svizzero dovrebbe finalizzare la legislazione e procedere all’implementazione del nuovo quadro. I stablecoin sono già una parte funzionale dell’ecosistema crittografico svizzero e sono stati utilizzati per tutto, dai pagamenti al dettaglio e e-commerce alle tasse municipali e alla finanza transfrontaliera.

Tuttavia, fino ad ora, erano regolati secondo le leggi esistenti del mercato finanziario svizzero, come la Legge bancaria e la Legge anti-riciclaggio, senza un regime di licenza specificamente progettato per i stablecoin come strumenti di pagamento. Lo scorso anno, la FINMA ha pubblicato linee guida per gli emittenti di stablecoin, focalizzandosi sull’affrontare i rischi e le sfide associate.

Le istituzioni bancarie autorizzate nel paese, come Sygnum, SEBA e Amina, hanno già integrato i stablecoin nelle loro offerte per regolamenti, trading e servizi istituzionali. Con la domanda di stablecoin prevista in aumento, diverse giurisdizioni hanno introdotto o accelerato gli sforzi per regolare il settore.

Gran parte dell’inerzia ha preso piede dopo l’introduzione del GENIUS Act negli Stati Uniti, che è stato firmato in legge nel luglio 2025 per definire regole federali chiare per i stablecoin garantiti da fiat. Da allora, grandi economie come l’Unione Europea, il Giappone e il Regno Unito, insieme a giurisdizioni più piccole ma tecnologicamente avanzate come Singapore e Hong Kong, hanno avviato sforzi per delineare standard per l’emissione, la custodia e il riscatto dei stablecoin.