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La Thailandia smantella operazioni di mining di Bitcoin da 8,6 milioni di dollari collegate a reti di truffa cinesi

prima di 2 settimane
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Sequestro di Attrezzature per il Mining di Bitcoin in Thailandia

Le autorità thailandesi hanno sequestrato attrezzature per il mining di Bitcoin del valore di 8,6 milioni di dollari (300 milioni di baht) da sette operazioni sospettate di finanziare bande di truffatori transnazionali cinesi che operano dalla Birmania. Il Dipartimento di Investigazione Speciale ha effettuato raid in sei località nella provincia di Samut Sakhon e uno a Uthai Thani martedì, sequestrando 3.642 dispositivi di mining del valore di 7,7 milioni di dollari (270 milioni di baht) e attrezzature elettriche del valore di 860.000 dollari (30 milioni di baht), secondo un rapporto del Bangkok Post.

Contesto e Motivazioni

Questi raid avvengono in un contesto di crescente preoccupazione riguardo al fatto che il mining di Bitcoin si sia evoluto da un fastidio legato al furto di energia a un’infrastruttura critica per le reti di crimine informatico internazionali. Gli investigatori thailandesi hanno scoperto che la maggior parte dei dispositivi era installata in contenitori insonorizzati dotati di sistemi di raffreddamento ad acqua. Hanno rintracciato le operazioni a bande di truffatori cinesi con sede in Birmania, che avevano accumulato transazioni finanziarie superiori a 143 milioni di dollari (5 miliardi di baht).

Assistenza Internazionale e Rete Criminale

L’agenzia ha richiesto assistenza al governo cinese per ampliare le sue indagini. Le operazioni di mining ora servono a scopi doppi per i sindacati criminali: convertire l’elettricità rubata in entrate mentre riciclano proventi illeciti attraverso asset digitali apparentemente legittimi.

David Sehyeon Baek, un consulente di crimine informatico, ha avvertito che l’etichetta “bande di truffatori cinesi” semplifica eccessivamente la minaccia. “Quello che stiamo realmente osservando è un modello di franchising transnazionale: il capitale può originare da reti cinesi, ma le operazioni si estendono dalla Birmania, alla Cambogia, al Laos, alla Thailandia e oltre,” ha dichiarato a Decrypt.

Implicazioni e Rischi

Baek ha spiegato come i sindacati “spingano denaro sporco nelle attrezzature,” e poiché le fattorie si trovano dietro aziende di facciata e direttori di nomina, gli investigatori spesso faticano a distinguere quali monete siano legittime e quali siano finanziate da truffe. La repressione thailandese segue una crescente pressione in tutta l’Asia sudorientale per combattere il furto di energia legato alle criptovalute.

Il fornitore di energia elettrica statale della Malesia, Tenaga Nasional Berhad, ha recentemente riportato che le operazioni di mining illegali hanno prosciugato circa 1,1 miliardi di dollari (RM 4,57 miliardi) di elettricità negli ultimi cinque anni. Bloomberg ha riportato mercoledì che le autorità malesi hanno dispiegato droni con imaging termico e sensori portatili per individuare operazioni illegali, con i miner che installano schermi termici e telecamere di sorveglianza per sfuggire alla rilevazione.

Aumento dei Casi di Furto di Energia

All’inizio di maggio, le autorità hanno segnalato un aumento del 300% dei casi di furto di energia legati alle criptovalute, con la polizia malesiana che ha condotto raid, sequestrando 45 macchine del valore di 52.145 dollari (RM225.000) che costavano al fornitore statale 8.342 dollari (RM36.000) mensili in elettricità rubata.

Ad aprile, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine ha avvertito che gruppi criminali transnazionali dell’Asia orientale e sudorientale stanno utilizzando il mining di criptovalute illegale come un “potente strumento” per riciclare miliardi di proventi illeciti, mentre solo il mese scorso, Interpol ha elevato le reti di truffe a una minaccia criminale transnazionale.

Conclusioni e Prospettive Future

Il mese scorso, il procuratore degli Stati Uniti per D.C. Jeanine Pirro ha annunciato il Scam Center Strike Force, un’iniziativa interagenzia specificamente mirata a truffe di criptovalute perpetrate da sindacati criminali organizzati cinesi. “Non dovremmo aspettarci che queste miniere scompaiano, ma solo che si trasferiscano,” ha avvertito Baek. “Con l’aumento dell’applicazione della legge, le attrezzature si sposteranno in aree più remote o oltre confine, esattamente come i complessi di truffe si sono spostati, e la vera prova sarà se i sequestri di beni inizieranno a danneggiare il modello di business, non solo la macchina,” ha osservato l’esperto.