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L’Autorità bancaria europea finalizza le regole di capitale per le banche che detengono Bitcoin ed Ether

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Nuove Regole dell’EBA sulle Criptovalute

L’Autorità bancaria europea (EBA) ha finalizzato le nuove regole che richiedono alle banche di detenere un capitale significativamente maggiore per le criptovalute “non garantite”, come Bitcoin ed Ether.

Obiettivi delle Nuove Regole

Nel progetto finale degli standard tecnici normativi rilasciato martedì, l’EBA ha dichiarato che queste regole mirano a “affrontare gli aspetti di attuazione e garantire l’armonizzazione dei requisiti di capitale per le esposizioni a cripto-attività da parte delle istituzioni in tutta l’UE”.

Applicazione delle Regole

Il quadro si applica alle banche con sede nell’Unione Europea che detengono cripto-attività nei loro bilanci. Secondo la documentazione allegata, le attività digitali nel gruppo 2 (a e b) sono soggette a “un rischio generale del 1.250%“.

Classificazione delle Cripto-attività

Il gruppo 2b si riferisce a “altre” cripto-attività, comprese quelle non garantite come Bitcoin, mentre il gruppo 2a si riferisce a una sottocategoria delle stesse attività che soddisfano i criteri di copertura e compensazione della Banca dei regolamenti internazionali. Il gruppo 1b, invece, si riferisce ai cosiddetti token referenziati a attività legate a strumenti finanziari tradizionali, soggetti a un rischio del 250%.

Entrata in Vigore delle Regole

Questi pesi di rischio sono stati introdotti come parte del Regolamento sui requisiti di capitale (CRR III) e entreranno in vigore a luglio 2024.

Dettagli Tecnici e Separazione delle Attività

L’EBA ha introdotto regole rigorose per le cripto. L’ultimo progetto dell’EBA include gli elementi tecnici necessari per calcolare e aggregare le esposizioni cripto, come la modellazione del rischio di credito, del rischio di mercato e del rischio di controparte. Inoltre, viene introdotta una rigorosa separazione tra le attività, il che significa che Bitcoin ed Ether non possono essere compensati tra loro.

Processo di Approvazione

Una volta che il progetto finale sarà inviato alla Commissione Europea, Bruxelles avrà fino a tre mesi per decidere se approvarlo così com’è, con modifiche, o rimandarlo per una riscrittura.

Dopo l’approvazione, il disegno di legge diventerà un regolamento delegato e sarà inoltrato al Parlamento europeo e al Consiglio, con una finestra di obiezione di tre mesi, estensibile a sei. Se né il Parlamento europeo né il Consiglio obiettano, il progetto entrerà in vigore entro 20 giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

Impatto sulle Banche Europee

Gli annunci delle nuove regole si prevede influenzeranno direttamente le banche europee che già detengono cripto nei loro bilanci. La banca italiana Intesa Sanpaolo, che ha acquistato criptovalute per un valore di 1 milione di euro a gennaio, dovrebbe detenere 12,5 milioni di euro di capitale contro quella posizione secondo il nuovo quadro.

La società fintech Revolut, invece, è improbabile che venga influenzata dal cambiamento, poiché i servizi cripto della banca sono off-balance-sheet e gestiti dalla sua divisione non bancaria, Revolut Digital Assets Europe Ltd.

Contrasto con Altri Regolatori Globali

L’Europa si muove controcorrente. La posizione dell’EBA contrasta nettamente con la direzione più ampia dei regolatori globali, che si stanno orientando verso l’integrazione delle cripto all’interno dei quadri finanziari esistenti.

A fine marzo, la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) ha dichiarato in una lettera che le istituzioni sotto la sua supervisione, comprese le banche, possono ora impegnarsi in attività legate alle cripto senza necessità di approvazione preventiva.

In aprile, la Svizzera ha approvato emendamenti alla sua legge DLT che consentono alle banche di custodire titoli tokenizzati e offrire garanzie per gli emittenti di stablecoin sotto un chiaro quadro giuridico.

Conclusioni

Le nuove regole di capitale dell’UE potrebbero limitare la partecipazione delle banche nel crescente mercato delle attività digitali, specialmente mentre la finanza decentralizzata e la tokenizzazione continuano a espandersi nei servizi finanziari tradizionali.