Sentenza a favore di Binance da parte della Corte d’Appello canadese
Una Corte d’Appello canadese ha emesso una sentenza a favore di Binance in un caso che coinvolge la richiesta di produzione di documenti da parte dell’OSC, considerata “incostituzionale” dalla corte. Secondo i documenti ufficiali, la Corte d’Appello dell’Ontario ha stabilito che la Commissione dei Valori Mobiliari dell’Ontario ha superato i propri poteri quando ha ordinato a Binance di consegnare un’enorme quantità di documenti di comunicazione interna come parte di un’indagine.
La corte ha ritenuto che la citazione della commissione fosse troppo ampia e violasse le protezioni previste dalla Carta dei Diritti e delle Libertà del Canada. Di conseguenza, l’OSC è stata ordinata a restituire i documenti sequestrati a Binance (BNB) e a pagare 15.000 dollari all’exchange come parte dei costi dell’appello.
Dettagli dell’indagine e della richiesta dell’OSC
Nel 2024, i regolatori stavano indagando sulle operazioni di Binance per verificare se l’exchange di criptovalute avesse violato le leggi sui valori mobiliari offrendo servizi di trading di criptovalute agli Ontariani. Come parte dell’indagine, la Commissione ha richiesto all’exchange di presentare documenti riguardanti “tutte le comunicazioni relative all’Ontario o al Canada” risalenti a gennaio 2021.
La richiesta di produrre un record pluriennale di tutte le comunicazioni è stata contestata da Binance, che ha sostenuto che l’ordine fosse “così ampio da risultare incostituzionale”. Gli avvocati di Binance hanno affermato che la richiesta avrebbe comportato la produzione di anni di email e discussioni interne, andando ben oltre ciò che era necessario per l’inchiesta.
Decisione della Corte d’Appello
Alla fine, la Corte d’Appello ha emesso una sentenza a favore di Binance, affermando che la richiesta dell’OSC violava la Carta in merito alle indagini regolatorie, poiché Binance ha il diritto di mantenere una certa forma di privacy. Inoltre, i giudici hanno concordato sul fatto che la richiesta della Commissione fosse “eccessivamente ampia” e simile a un’operazione di pesca, mirata a trovare difetti nelle operazioni dell’exchange piuttosto che a condurre un’indagine mirata.
Richiedendo tutte le comunicazioni da Binance su un arco di tempo pluriennale, il regolatore non è riuscito a restringere la propria richiesta a materiali ragionevolmente pertinenti al suo caso. Di conseguenza, la corte ha stabilito che la citazione era incostituzionale e ha ordinato all’OSC di restituire eventuali documenti ottenuti tramite essa.
Proseguimento delle indagini da parte dell’OSC
Tuttavia, la sentenza non significa che l’OSC non possa continuare la sua indagine su Binance. L’agenzia può proseguire le sue indagini se emette una citazione più ragionevole e mirata che soddisfi gli standard costituzionali.
La Commissione dei Valori Mobiliari dell’Ontario è nota per far rispettare azioni legali contro le aziende di criptovalute non conformi che operano sia all’interno che all’esterno dei suoi confini. Nel 2022, l’OSC ha intrapreso azioni contro l’exchange di criptovalute Bybit per aver condotto affari in Ontario senza licenza, violando le leggi sui valori mobiliari. Il caso ha portato a un accordo in cui Bybit ha pagato 2,5 milioni di CAD in sanzioni e ha lasciato il mercato canadese.
L’uscita di Bybit è stata seguita da KuCoin, anch’essa multata per aver operato nella regione senza una registrazione adeguata. A causa del rigoroso controllo normativo del paese sulle criptovalute, diversi altri importanti exchange hanno scelto di lasciare il mercato, tra cui Gemini, Binance, OKX, dYdX e Bybit. Molti di questi exchange hanno attribuito la loro uscita alla complessità e ai costi di conformità con le normative canadesi, che hanno reso difficile rimanere attivi.