Malta Respinge Proposta di Supervisione per Criptovalute
Malta ha respinto una proposta avanzata da Francia, Italia e Austria per ampliare i poteri dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), affinché possa supervisionare le principali aziende di criptovalute in tutta l’Unione Europea. I tre paesi hanno richiesto che l’ESMA assuma un ruolo di supervisione diretta, esprimendo preoccupazione per il rischio che gli stati membri possano interpretare in modo incoerente la nuova regolamentazione dell’UE sui Mercati in Cripto-Asset (MiCA).
Questa mossa comporterebbe un trasferimento di autorità dai regolatori nazionali all’ESMA, con sede a Parigi. Malta sostiene il coordinamento normativo, ma rifiuta il controllo centralizzato. L’Autorità dei servizi finanziari di Malta (MFSA) ha dichiarato di essere favorevole a un maggiore coordinamento tra i regolatori nazionali, ma non a un controllo centralizzato.
“Crediamo che la centralizzazione in questa fase introdurrebbe solo un ulteriore strato di burocrazia, ostacolando l’efficienza in un periodo in cui l’UE sta cercando attivamente di migliorare la propria competitività”, ha dichiarato un portavoce a Reuters.
Divisioni tra i Regolatori Europei
Mentre la Francia ha sostenuto con forza un ruolo ampliato per l’ESMA, avvertendo che potrebbe contestare le licenze per criptovalute rilasciate da altri paesi, Malta appare cauta nel cedere il controllo. La MFSA ha affrontato scrutinio negli ultimi mesi riguardo al suo processo di licenza sotto il MiCA. I regolatori finanziari in tutta Europa rimangono divisi sulla questione.
La presidente dell’ESMA, Verena Ross, ha indicato che accoglierebbe con favore poteri di supervisione ampliati, ma qualsiasi trasferimento di autorità richiederebbe consenso tra gli stati membri, un obiettivo che si sta rivelando difficile da raggiungere.
Preoccupazioni sul Modello di Regolamentazione MiCA
La Francia ha sollevato preoccupazioni riguardo all’applicazione disomogenea delle regole di licenza per criptovalute in tutta l’UE, avvertendo che potrebbe impedire alle aziende con licenza in altri stati membri di operare a livello nazionale. La responsabile dell’AMF francese, Marie-Anne Barbat-Layani, ha chiesto di trasferire la supervisione all’ESMA per garantire una supervisione coerente.
Le preoccupazioni si concentrano sul modello di “passaporto” della regolamentazione MiCA, che consente alle aziende di criptovalute approvate in un paese dell’UE di operare in tutti e 27 i paesi membri. I regolatori francesi temono che questo sistema possa creare lacune normative, consentendo alle aziende di sfruttare una supervisione più debole in alcune giurisdizioni mentre si espandono in tutta Europa.
Risultati della Revisione dell’ESMA
A luglio, l’ESMA ha sollevato preoccupazioni riguardo al processo di licenza per criptovalute di Malta, a seguito di una revisione tra pari dell’Autorità dei servizi finanziari di Malta (MFSA). Pur riconoscendo che la MFSA dispone di personale adeguato e competenze nel settore, la revisione ha rilevato che Malta ha “parzialmente soddisfatto le aspettative” nella sua autorizzazione di un fornitore di servizi di cripto-attività (CASP), con diverse questioni materiali rimaste irrisolte durante la fase di approvazione.
La revisione, avviata nell’aprile 2025 dal Comitato di revisione tra pari dell’ESMA, si è concentrata sulla struttura di supervisione della MFSA, sulle procedure di autorizzazione e sugli strumenti di supervisione. L’ESMA ha sottolineato che la coerenza tra gli stati membri dell’UE è essenziale nell’ambito del quadro normativo MiCA, che cerca di standardizzare il modo in cui le aziende di criptovalute sono autorizzate e supervisionate in tutto il blocco.
Sebbene la revisione tra pari fosse mirata specificamente a Malta, l’ESMA ha evidenziato che i risultati sono destinati a guidare tutte le Autorità Competenti Nazionali (NCA) mentre affinano i loro processi di approvazione dei CASP. Il regolatore ha esortato la MFSA a rivalutare le preoccupazioni irrisolte delle autorizzazioni passate e a rafforzare il proprio processo di revisione in linea con le aspettative a livello dell’UE.