La Visione di Hal Finney sulle Banche Bitcoin
Nel 2010, Hal Finney, un cypherpunk attivo nel mondo di Bitcoin sin dall’inizio, pubblicò un post sul forum Bitcointalk in cui delineava il possibile emergere delle banche Bitcoin. Finney era convinto che le transazioni peer-to-peer in Bitcoin sarebbero state piuttosto rare; di conseguenza, le persone avrebbero ricorso a una moneta digitale più scalabile, emessa da banche supportate da Bitcoin.
Finney, che ha lavorato per anni presso la PGP Corporation e creato il primo sistema di prova di lavoro riutilizzabile, è noto per essere stato la prima persona a ricevere una transazione BTC da Satoshi Nakamoto, motivo per cui è considerato un’influente figura della comunità Bitcoin. È venuto a mancare nel 2014 all’età di 58 anni.
Il Dibattito su Bitcointalk
Nel dicembre 2010, un utente di Bitcointalk con il nickname “wobber” avviò una discussione sulle possibilità di queste banche Bitcoin. Mentre alcuni partecipanti sostenevano che tali istituti potessero custodire i bitcoin dei clienti, addebitando commissioni o offrendo prestiti contro Bitcoin, altri si mostravano scettici, ritenendo l’idea poco praticabile. Un utente menzionò perfino Ripple come esempio di un sistema già esistente.
Finney partecipò attivamente al dibattito, affermando che le banche supportate da Bitcoin avessero una giustificazione concreta per esistere.
Le considerava come entità in grado di emettere una moneta digitale riscattabile in Bitcoin, risolvendo così le problematiche legate alle transazioni. Egli enfatizzò che Bitcoin non fosse un mezzo di scambio efficiente, suggerendo che un sistema di pagamento a strato secondario potesse risolvere questo inconveniente.
Le Proposte di Finney
In un ulteriore contributo, Finney indicò che per acquisti di grandi dimensioni in Bitcoin erano necessarie diverse conferme, un processo che richiedeva tempo. Vedeva quindi le valute digitali emesse dalle banche come la soluzione ideale per evitare tali ritardi. Finney dichiarò che le banche avrebbero utilizzato Bitcoin per regolamentare i trasferimenti netti tra di loro, mentre gli utenti avrebbero potuto impiegare altre monete digitali per transazioni quotidiane.
A suo avviso, diverse banche potevano adottare politiche, valute e tassi d’interesse differenti, ispirandosi ai lavori di George Selgin sulla banca libera. Finney espresse la convinzione che queste banche potessero auto-regolamentarsi, mantenendosi stabili e resistenti all’inflazione.
I Contemporanei e la Critica
Il 22 giugno 2025, Joe Burnett, CEO di Bitcoin Strategy presso Semler, condivise uno screenshot del post di Finney, affermando che “Hal Finney prevedeva l’ascesa delle aziende treasuries Bitcoin.” Tuttavia, George Selgin sottolineò l’evidente errore di Burnett, chiarendo che Finney non parlava di aziende treasury, ma di un sistema competitivo di banche basate su Bitcoin che avrebbero utilizzato IOU come mezzi di pagamento di secondo livello.
È evidente che la visione di Finney si distaccava notevolmente dai modelli aziendali delle aziende treasury Bitcoin, poiché queste ultime non emettono moneta digitale supportata da Bitcoin con proprietà di scambio. Invece, esse rilasciano azioni influenzate dal valore di Bitcoin, non supportate da esso e non utilizzabili per acquisti diretti.
Le Banche nel Contesto Attuale
Il concetto di banca libera, richiamato da Finney, presupponeva l’esistenza di valute private emesse da istituti bancari. Tali banche erano comuni nel XIX secolo, ma sono scomparse negli anni ’50.
Le banche descritte da Finney non si sono materializzate nel contesto attuale, ma non era completamente errato nel ritenere che banche supportate da Bitcoin potessero emergere. Alcuni istituti bancari mostrano già tratti distintivi delle banche Bitcoin, mentre la comunità delle criptovalute ha adottato le stablecoin, che rappresentano un mezzo di pagamento e risparmio funzionale.
Alcune banche, ad esempio, stanno sviluppando tesorerie per accumulare Bitcoin e mettersi al riparo dall’inflazione delle valute fiat, credendo che queste riserve possano aumentare i loro attivi. La Solar Bank è uno degli istituti che ha recentemente iniziato ad accumulare Bitcoin.
L’Attuale Scenario e le Prospettive Future
L’idea di un sistema di pagamento digitale a strato secondario, accompagnata da più valute digitali, è oggi pienamente realizzata tramite il mercato delle altcoin. Numerose criptovalute sono economiche e rapide da transare, avvicinandosi così alla visione di Finney.
Tuttavia, solo poche di esse sono emesse da banche; la maggior parte sono stablecoin. Inoltre, le banche centrali di vari paesi stanno lavorando su CBDC, che non sono supportate da Bitcoin.
Le piattaforme di finanza decentralizzata (DeFi) possono offrire alcuni servizi bancari in modo decentralizzato; ad esempio, è possibile prestare o prendere in prestito criptovalute o conservarle in cambio di rendimento. Tuttavia, queste criptovalute non possono essere riscattate a un prezzo fisso in Bitcoin.
Un fenomeno come i neobanks rappresenta una tipologia di piattaforme che offre servizi simili a quelli bancari, abilitando operazioni con criptovalute.
Infine, è evidente che fino a quando Bitcoin non sarà ampiamente adottato come mezzo di pagamento, non esisterà un incentivo affinché le banche Bitcoin emergano, poiché non sarebbe redditizio offrire sostituti a un mezzo di scambio ancora poco popolare.
Selgin ha affermato di non credere che le banche Bitcoin emergeranno nel breve periodo, poiché non vi è profittabilità nel fornire alternative a un mezzo di scambio relativamente impopolare. Tuttavia, non esclude la possibilità di una futura emergenza di banche Bitcoin.