La posizione della Cina sulle criptovalute nel 2023
All’inizio di quest’anno, alcuni rapporti suggerivano che la Cina potesse cambiare idea riguardo alle criptovalute, in seguito all’emergere di alcune attività legate al crypto a Hong Kong. Tuttavia, secondo un rapporto di martedì di Caixin Global, i regolatori di Pechino hanno ordinato alle aziende tecnologiche e finanziarie locali di ridurre le loro operazioni nel settore delle criptovalute.
Hong Kong come nuovo hotspot per le criptovalute
Hong Kong, uno dei più grandi centri finanziari del mondo e noto per il suo alto numero di grattacieli, è emersa come un nuovo hotspot per l’attività di criptovaluta. Le aziende tecnologiche e finanziarie della Cina continentale si sono affrettate a unirsi all’hype, sperimentando con stablecoin e tokenizzazione in conformità con il nuovo regime di licenze della regione.
Intervento dei regolatori di Pechino
Tuttavia, mentre alcuni speravano che questo potesse rappresentare un cambiamento di rotta da parte della Cina nei confronti delle criptovalute, Pechino è intervenuta rapidamente per frenare l’entusiasmo. Le aziende della Cina continentale sono ora tenute a ridurre l’esposizione agli asset crypto offshore e a limitare l’attività speculativa.
I regolatori di Pechino hanno specificamente sollevato obiezioni riguardo al fatto che alcune aziende della Cina continentale stessero cercando di eludere le restrizioni continentali con l’aiuto di Hong Kong.
Alle aziende tecnologiche è stato detto di smettere di trattare criptovalute come Bitcoin o Ether (ETH), mentre le banche statali non potranno richiedere licenze per stablecoin a Hong Kong.
La storicità dell’atteggiamento cinese verso le criptovalute
Vale la pena notare che la Cina è stata ostile nei confronti delle criptovalute per più di un decennio. Nel 2013, la banca centrale del paese emise il suo primo avviso su Bitcoin. Da quel momento, le istituzioni finanziarie furono gradualmente escluse dal trattare con il crypto.
Il famigerato divieto sulle offerte iniziali di monete (ICO) e sugli scambi locali di criptovalute ha trasformato la Cina in uno dei paesi più anti-crypto. Nel 2021, la Cina ha infine vietato l’attrezzatura per il mining di criptovalute.