Introduzione a Roger Ver
Roger Ver, conosciuto con il soprannome di “Bitcoin Jesus” per il suo investimento e la promozione iniziale della popolare criptovaluta, ha presumibilmente pagato 600.000 dollari al suo ex associato di Trump, Roger Stone, per fare lobbying, come riportato dal New York Times.
Accuse e Difesa
Ver è accusato di frodi postale, evasione fiscale e presentazione di dichiarazioni fiscali false. Secondo documenti congressuali, si sostiene che abbia frodato l’IRS, causando una perdita di almeno 48 milioni di dollari. Ver ha negato le accuse, citando difficoltà logistiche nella presentazione della tassa di uscita, inclusa la natura illiquida del mercato Bitcoin in quel momento.
In un video pubblicato sui suoi social media a gennaio, Ver ha fatto appello a Trump, rivelando di essere stato minacciato da una possibile condanna di oltre 100 anni di carcere per il suo ruolo nella promozione delle criptovalute.
Lobbying e Supporto Politico
Roger Stone sta attualmente negoziando in Congresso per far cambiare la legge con cui Ver è stato accusato. A febbraio, Stone ha presentato documentazione che attestava di essere stato assunto da Ver e di aver ricevuto 600.000 dollari per assistere il suo cliente. Il suo lobbying avviene in un momento in cui il Presidente Trump ha mostrato simpatia verso il settore delle criptovalute, concedendo clemenza a vari pionieri, tra cui Ross Ulbricht, il creatore della piattaforma darknet Silk Road.
In febbraio, Ulbricht ha pubblicamente chiesto supporto per Roger Ver, invocando una grazia per le accuse di evasione fiscale. Ha espresso la sua gratitudine a Ver per il sostegno ricevuto durante la sua detenzione e ha esortato altri a unirsi a questa causa, affermando: “Roger Ver è stato lì per me quando ero giù e avevo bisogno di aiuto. Ora Roger ha bisogno del nostro supporto.”
Inoltre, il Presidente Trump ha preso le distanze dall’applicazione della legge dell’era Gensler nei confronti di varie aziende di criptovalute.
Chiamata per la Grazia
Nel mese di dicembre, Stone aveva pubblicato un articolo in cui spiegava perché il Presidente Trump dovesse concedere la grazia a Roger Ver:
“Concedendo la grazia a Roger Ver, non libererai solo un uomo: dichiari che l’America sostiene ancora i sognatori, i costruttori, e gli innovatori che osano immaginare un mondo più libero.”
Stone ha affermato al New York Times di non affidarsi alla sua lunga relazione con Trump per ottenere aiuto per Ver: “Non ho fatto lobbying con alcun funzionario dell’esecutivo, incluso il presidente, riguardo al suo caso o a una grazia,” ha dichiarato, aggiungendo di essere stato assunto principalmente per consigliare l’avvocato di Ver.