Le Riflessioni di YoungHoon Kim su Satoshi Nakamoto
In un recente tweet, YoungHoon Kim, noto per detenere uno dei punteggi di QI più alti mai registrati al mondo, ha condiviso i suoi pensieri sul creatore pseudonimo di Bitcoin, Satoshi Nakamoto. Kim definisce Nakamoto una delle menti più brillanti di sempre, affermando:
“Penso che Satoshi Nakamoto sia l’uomo più intelligente della storia.”
Kim vanta un punteggio di QI di 276.
Chi è Satoshi Nakamoto?
Satoshi Nakamoto è lo pseudonimo della persona o delle persone che hanno creato Bitcoin, pubblicato il white paper e implementato la prima versione del software. È stato il primo a ideare un database blockchain e ha contribuito attivamente allo sviluppo di Bitcoin fino a dicembre 2010. La dichiarazione di Kim celebra l’eredità del creatore di Bitcoin, la cui identità rimane sconosciuta fino ad oggi.
Le Statua in Onore di Satoshi Nakamoto
Come riportato, una statua in onore di Satoshi Nakamoto è stata svelata a Miami lo scorso novembre; statue simili sono state erette in Vietnam, a Lugano in Svizzera, in El Salvador e in Giappone.
La Creazione di Bitcoin
Nell’agosto 2008, Satoshi registrò il nome di dominio bitcoin.org e creò un sito web a quell’indirizzo. Il 31 ottobre dello stesso anno, pubblicò il white paper “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System” sulla mailing list di crittografia, ponendo le basi per la rete Bitcoin.
Il 9 gennaio 2009, Satoshi rilasciò la versione 0.1 del software di Bitcoin su SourceForge e lanciò la rete estraendo il blocco genesi di Bitcoin (blocco numero 0), che aveva una ricompensa di 50 Bitcoin.
Il creatore pseudonimo di Bitcoin continuò a collaborare con altri sviluppatori fino a metà 2010, apportando personalmente tutte le modifiche al codice sorgente. Successivamente, cedette il controllo del repository del codice sorgente e della chiave di allerta della rete a Gavin Andresen, trasferendo diversi domini correlati a vari membri prominenti della comunità Bitcoin.
Nell’aprile 2011, Satoshi scrisse in un’email allo sviluppatore Mike Hearn che aveva “passato ad altre cose”, scomparendo senza lasciare traccia — fino ad ora, comunque.