ShapeShift e le Violazioni delle Sanzioni
L’exchange di criptovalute ormai chiuso, ShapeShift, ha accettato di pagare 750.000 dollari per risolvere le violazioni delle sanzioni imposte dall’Office of Foreign Assets Control (OFAC), come dichiarato martedì dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Dettagli delle Violazioni
Il dipartimento ha rivelato che ShapeShift, fondato dall’imprenditore Erik Voorhees, ha ricevuto fondi da utenti situati in paesi soggetti a sanzioni, tra cui Cuba, Iran, Sudan e Siria. Le autorità federali hanno sostenuto che ShapeShift non disponeva di un programma di conformità alle sanzioni per monitorare gli utenti o le transazioni legate a giurisdizioni sanzionate, elaborando oltre 12,5 milioni di dollari in transazioni crypto da parte di utenti provenienti da tali paesi tra dicembre 2016 e ottobre 2018.
“Solo dopo aver ricevuto un’ingiunzione amministrativa dall’OFAC, ShapeShift ha implementato un programma di conformità alle sanzioni,” ha dichiarato il Dipartimento del Tesoro.
Inoltre, il dipartimento ha sottolineato che ShapeShift aveva motivo di sospettare che tali utenti si trovassero in giurisdizioni sanzionate, anche in base ai dati degli indirizzi IP. L’exchange ha quindi trasmesso benefici economici a persone in diverse giurisdizioni soggette a sanzioni OFAC, compromettendo l’integrità di vari programmi di sanzioni.
Chiusura di ShapeShift
La multa è stata considerata contenuta, poiché ShapeShift è un exchange chiuso con risorse limitate. ShapeShift ha cessato le operazioni nel 2021. Fondato nel 2014 e registrato in Svizzera, con sede a Denver, Colorado, prima della chiusura, l’exchange consentiva agli utenti di scambiare criptovalute e token digitali senza dover fornire i tipici dettagli di identificazione richiesti dal KYC (Know Your Customer), come indirizzi o informazioni bancarie. I clienti potevano quindi scambiare criptovalute come Bitcoin ed Ethereum con un certo grado di anonimato.
Finanziamenti e Indagini
ShapeShift ha ricevuto finanziamenti iniziali da figure di spicco del settore crypto, come Roger “Bitcoin Jesus” Ver e Barry Silbert, CEO di Digital Currency Group. Tuttavia, l’exchange ha affrontato difficoltà quando la Securities and Exchange Commission (SEC) ha avviato un’indagine sulla piattaforma per non essersi registrata come broker o exchange. Lo scorso anno, ShapeShift ha accettato un’ingiunzione di cessazione e desistenza e una multa di 275.000 dollari per risolvere le accuse della SEC.