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Singapore rinvia l’implementazione delle regole bancarie crypto di Basilea al 2027

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Posticipo delle Normative sulle Criptovalute in Singapore

L’Autorità Monetaria di Singapore ha deciso di posticipare l’implementazione delle normative relative alle criptovalute del Comitato di Basilea dal 2026 al 2027, per consentire alle banche di adattarsi meglio. Secondo un rapporto del media Caixin, l’ente di vigilanza finanziaria del paese ha comunicato, in un riepilogo di consultazione, l’intenzione di rinviare l’attuazione delle nuove normative sul capitale bancario, basate sul nuovo framework per gli asset crypto del Comitato di Basilea.

Motivazioni del Posticipo

Inizialmente, il governo aveva previsto che queste normative entrassero in vigore il 1° gennaio 2026. Tuttavia, dopo aver ricevuto feedback da 13 attori del settore finanziario e del web3, le autorità hanno deciso di posticipare la data al 1° gennaio 2027 o anche oltre. Nel riepilogo, le autorità finanziarie di Singapore hanno chiesto opinioni a diversi rispondenti, incluso l’emittente di stablecoin Circle.

La MAS ha riportato di aver ricevuto feedback sia anonimi che non anonimi, rivelando che molti rispondenti erano preoccupati per le nuove leggi sulle criptovalute. La maggior parte dei partecipanti ha espresso timori che l’attuazione delle normative sul capitale degli asset crypto di Basilea il 1° gennaio 2026 o prima potesse portare a un possibile “arbitraggio normativo”, ovvero la possibilità che le aziende possano sfruttare i cambiamenti normativi per ridurre i costi o eludere regole sfavorevoli.

Confronto con Altre Regioni

A seguito di questo feedback, l’autorità di Singapore ha deciso di concedere alle banche un anno aggiuntivo per adeguarsi alle imminenti normative del Comitato di Basilea sugli standard globali per le esposizioni agli asset crypto. La decisione di Singapore di rinviare l’implementazione del framework crypto del Comitato di Basilea di un altro anno arriva in un momento in cui altre regioni stanno già procedendo con i cambiamenti.

Hong Kong, in particolare, ha elaborato requisiti di capitale simili per gli asset crypto, in linea con le normative di Basilea. La HKMA ha finalizzato il framework normativo per le regole di capitale degli asset crypto di Basilea e prevede di iniziare a implementarle a gennaio 2026. Nel frattempo, l’Unione Europea ha avviato l’integrazione del nuovo standard crypto di Basilea attraverso il suo pacchetto legislativo Capital Requirements Regulation III (CRR3). A differenza di Hong Kong e Singapore, questa regolamentazione è già entrata in vigore dal 1° gennaio 2025.

Tuttavia, alcune aree dell’UE stanno impiegando più tempo di altre per implementare queste regole, con il Market Risk Framework rinviato fino al 1° gennaio 2026. Anche la Svizzera ha scelto di rinviare l’adozione dello standard crypto di Basilea, che sarà attuato tramite l’Ordinanza sulla Adeguatezza del Capitale.

Il Framework del Comitato di Basilea

Il framework del Comitato di Basilea è stato introdotto per la prima volta a metà 2022. Denominato “Trattamento Prudenziale delle Esposizioni agli Asset Crypto”, la consultazione si basa sulle normative precedenti del comitato del 2021. I regolatori ritengono che, con la rapida crescita del mercato crypto, sia necessario implementare alcune protezioni per garantire la stabilità finanziaria mentre le banche iniziano a interagire con gli asset crypto.

Il comitato classifica gli asset crypto in due gruppi: il Gruppo 1 comprende asset tradizionali tokenizzati con un valore stabile, mentre il Gruppo 2 include asset puramente crypto come Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH). Ogni gruppo è associato a diversi pesi di rischio, incluso un peso di rischio del 250% per il Gruppo 1b e un peso di rischio più elevato del 1.250% per gli asset crypto del Gruppo 2b.

Gli asset del Gruppo 2b sono asset digitali che non soddisfano i criteri di riconoscimento della copertura stabiliti dal comitato. Il framework mira a garantire un trattamento prudenziale internazionale coerente e affronta i requisiti minimi di capitale per il rischio di credito, il rischio di mercato e altri rischi. L’attuazione di queste regole dovrebbe allinearsi con gli standard internazionali di Basilea e le normative regionali.