Stablecoin: Un Fenomeno in Crescita
Negli ultimi tempi, le stablecoin sono diventate un argomento di grande attualità, soprattutto con l’interesse delle istituzioni finanziarie tradizionali. Banche come Bank of America e Standard Chartered stanno valutando il lancio delle proprie stablecoin, unendosi così a JPMorgan, che ha già introdotto la JPM Coin, ora rinominata Kinexys Digital Payments. Questa iniziativa permette di facilitare le transazioni per i propri clienti istituzionali attraverso la piattaforma blockchain Kinexys (ex Onyx). Inoltre, Mastercard sta cercando di portare le stablecoin nella vita quotidiana delle persone, collaborando con Bleap Finance, una startup del settore cripto, con l’obiettivo di consentire spese dirette delle stablecoin on-chain, eliminando la necessità di conversioni o intermediari e integrando ulteriormente gli asset blockchain con le reti di pagamento globali di Mastercard.
Coinvolgimento delle Istituzioni Finanziarie
A partire da aprile 2025, Visa ha deciso di unirsi al Global Dollar Network (USDG), un consorzio globale dedicato alle stablecoin, diventando così il primo operatore della finanza tradizionale a entrare in questa rete. Sempre a marzo 2025, la NYSE, controllata da Intercontinental Exchange (ICE), ha annunciato che sta esaminando l’uso delle stablecoin USDC e US Yield Coin nei suoi mercati di derivati, clearinghouse, servizi informativi e altro ancora.
Ragioni del Rinnovato Interesse
Ma perché c’è questo rinnovato interesse verso le stablecoin? Una delle ragioni principali risiede nella maggiore chiarezza normativa e nella loro accettazione. Le recenti modifiche normative negli Stati Uniti e in Europa hanno fornito indicazioni più chiare per l’uso delle criptovalute. Negli Stati Uniti, il Congresso sta valutando una legislazione per definire standard formali per le stablecoin, aumentando così la fiducia tra banche e aziende fintech.
In Europa, le regolazioni sui mercati delle crypto-assets prevedono che gli emittenti di stablecoin all’interno dell’UE rispettino requisiti finanziari specifici, come riserve e mitigazione del rischio. Nel Regno Unito, le autorità finanziarie pianificano consultazioni per elaborare regole specifiche riguardanti l’uso delle stablecoin, agevolando ulteriormente la loro accettazione e diffusione.
Importante è anche l’ordine esecutivo 14067 dell’amministrazione Trump, “Rafforzare la leadership americana nella tecnologia finanziaria digitale”, che supporta lo sviluppo di stablecoin legittimamente legate al dollaro a livello globale, pur proibendo l’emissione di valute digitali centralizzate (CBDC) negli Stati Uniti.
Questo ordine, seguito dal lancio della stablecoin USD1 da parte di World Liberty Financial, società fondata da Trump, segna l’inizio di un’era dedicata alle stablecoin, in particolare quelle legate al dollaro.
Tipologie di Stablecoin
Al giorno d’oggi, esistono oltre 200 stablecoin, la maggior parte delle quali sono legate al dollaro statunitense. Due di esse detengono una posizione dominante: USDT di Tether, la stablecoin più antica lanciata nel 2014, e USDC, introdotta nel 2018, che rappresentano il 65% e il 28% della capitalizzazione di mercato delle stablecoin. Entrambe sono collateralizzate da fiat centralizzata.
Esistono tre principali tipologie di stablecoin:
- Centralizzate, collateralizzate in fiat: una società gestisce le riserve degli asset in una banca o un caveau, emettendo token rappresentativi di tali asset.
- Decentralizzate, collateralizzate in criptovalute: supportate da altri asset cripto decentralizzati, come la stablecoin Dai di MakerDAO.
- Decentralizzate, non collateralizzate: mantengono la stabilità tramite un algoritmo che regola l’offerta dei token.
Rischi e Futuro delle Stablecoin
Le stablecoin dovrebbero garantire stabilità, consentendo di superare la grande volatilità tipica delle criptovalute. Tuttavia, se queste sono legate a beni volatili come l’oro o l’elettricità, risentiranno della volatilità di questi beni, non risultando quindi ideali per chi cerca un asset senza rischio.
Negli ultimi dieci anni, le stablecoin hanno vissuto il loro share di alti e bassi, esemplificati dal crollo di Terra. Tuttavia, questo disastro non è stato tanto il risultato di problemi di riserva quanto di manipolazioni fraudolente. TerraUSD (UST) aveva un meccanismo di arbitraggio tra UST e la moneta nativa della blockchain, LUNA, che faceva leva su rendimenti insostenibili nel tempo.
Le autorità di regolamentazione dovrebbero concentrare i loro sforzi per scoraggiare comportamenti fraudolenti nelle emissioni e interazioni con le stablecoin.
Conclusione
In conclusione, la maggior parte delle stablecoin esistenti attualmente sono asset centralizzati e, di conseguenza, controllate da entità che potrebbero abusare dei fondi dei clienti. Per proteggere gli investitori e stabilizzare il mercato, è fondamentale che i regolatori stabiliscano regole simili a quelle già in vigore per i titoli. Un’idea potrebbe essere quella di sviluppare una nuova generazione di stablecoin algoritmiche e decentralizzate, in grado di allinearsi con i principi fondamentali della blockchain, creando un sistema finanziario che sia veramente libero da influenze esterne.