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Un cittadino cinese affida l’operazione all’estero della valuta virtuale “miner”; il tribunale di Guangzhou dichiara il contratto invalido

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Conferenza Stampa del Tribunale Intermedio del Popolo di Guangzhou

Il Tribunale Intermedio del Popolo di Guangzhou, in Cina, ha tenuto ieri una conferenza stampa riguardante l’efficacia dei processi civili e commerciali con elementi esteri, che coinvolgono Hong Kong, Macao e Taiwan, presentando anche casi tipici.

Caso di Mining di Criptovalute

In un caso relativo all’operazione all’estero di “macchine per il mining” di valuta virtuale, un contratto di acquisto è stato dichiarato invalido per aver disturbato l’ordine finanziario della Cina. I protagonisti della vicenda, Wang e Zheng, sono entrambi cittadini cinesi.

Attraverso una negoziazione su WeChat, Zheng ha acquistato 24 server specializzati per il “mining” di criptovalute da Wang per un totale di 1.024.000 RMB, versando l’intero importo. Era stato concordato che Wang avrebbe trasportato le “macchine per il mining” in Mongolia per operazioni e manutenzione, con i costi elettrici a carico di Zheng e di un’altra persona.

Tuttavia, dopo l’arrivo delle “macchine per il mining” in Mongolia, si sono verificati frequenti problemi di connessione e le attrezzature sono rimaste sotto il controllo effettivo di Wang, senza essere mai consegnate. Di conseguenza, Zheng ha intentato una causa per confermare l’invalidità del contratto di acquisto.

Argomentazioni e Sentenza

Wang ha sostenuto che in questo caso dovesse applicarsi la legge mongola, affermando che il contratto era valido. L’altra persona coinvolta ha chiarito di non avere alcun rapporto di acquisto e vendita con Wang e non ha rivendicato diritti sulle “macchine per il mining”.

La sentenza finale del Tribunale Intermedio del Popolo di Guangzhou ha stabilito che, sebbene il caso coinvolga elementi esteri, entrambe le parti sono cittadini cinesi. Hanno firmato un contratto relativo alla vendita di “macchine per il mining” e al trasferimento di queste attrezzature in Mongolia per il “mining” di Bitcoin.

Questo coinvolgimento influisce sugli interessi pubblici della Cina, come la tutela dell’ambiente e la sicurezza finanziaria, richiedendo l’applicazione della legge cinese. Le “macchine per il mining” in questione sono attrezzature specializzate e il mining di Bitcoin è un’attività ad alto consumo energetico. Inoltre, le transazioni di criptovalute sono considerate attività finanziarie illegali che disturbano l’ordine finanziario della Cina.

Pertanto, il contratto in questione è stato dichiarato invalido a causa della violazione dell’ordine pubblico e delle buone consuetudini. Il tribunale ha emesso giudizi correlati basati sul grado di colpa di ciascuna parte e sull’esecuzione del contratto.

(Guangzhou Daily)

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