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Uruguay chiarirà ulteriormente lo stato legale del Bitcoin con una nuova regolamentazione

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Classificazione del Bitcoin in Uruguay

La Banca Centrale dell’Uruguay ha annunciato la possibilità di classificare il Bitcoin come “attivo virtuale non finanziario“, il che potrebbe semplificare il percorso di conformità per i fornitori di servizi di attivi virtuali. Le stablecoin, invece, sarebbero considerate “attivi virtuali finanziari“.

Nuove Regolamentazioni in Arrivo

La Banca Centrale dell’Uruguay prevede di emettere nuove regolamentazioni per chiarire lo status del Bitcoin e di altri attivi virtuali, nonché le licenze necessarie per i fornitori di servizi di attivi virtuali (VASPs) che intendono offrire servizi di trading e custodia.

Conferenza Blockchain Summit Global

Durante la conferenza Blockchain Summit Global, tenutasi a Montevideo, Patricia Tudisco, Sovrintendente della Regolamentazione Finanziaria presso la Banca Centrale dell’Uruguay, ha sottolineato che alcuni aspetti della legge sulle criptovalute precedentemente approvata necessitano di revisione, in considerazione delle recenti evoluzioni in materia di conformità internazionale.

“Questa distinzione fondamentale è necessaria perché, per il ‘fornitore di servizi di attivi finanziari virtuali’, la regolamentazione si concentra sulla protezione dei consumatori e sulle questioni di antiriciclaggio.”

Ha aggiunto che per gli attivi virtuali “non finanziari“, l’attenzione sarà rivolta esclusivamente alle questioni di antiriciclaggio, escludendo gli aspetti di protezione dei consumatori.

Implicazioni per le Aziende

Tudisco ha evidenziato che, secondo la Banca Centrale, il Bitcoin sarebbe classificato come un attivo virtuale non finanziario, il che implica che le aziende che offrono solo servizi di custodia per questi attivi non necessiterebbero di una licenza per le loro operazioni. Al contrario, le stablecoin centralizzate come USDT rientrerebbero nella categoria degli attivi virtuali finanziari, e le aziende che forniscono servizi legati a queste stablecoin dovrebbero richiedere una licenza più completa.

“Ecco perché ritengo sia necessaria questa revisione, che deve essere considerata a un certo punto, poiché in altri paesi la regolamentazione si basa sull’attività e sui servizi forniti, senza considerare lo scopo specifico [dell’attivo virtuale]”

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